L’idrogeno per una barca energeticamente autosufficiente H2BOAT
L’idrogeno è tornato. Dopo essere stato per anni la grande utopia per una mobilità a zero emissioni, sembra proprio che l’elemento più abbondante dell’universo alla base del magico liquido che ricopre il 70% della superficie terrestre, possa offrire uno dei modi più promettenti per arrivare a quest’obiettivo. Basta dare uno sguardo al mondo dell’automobile dove le maggiori case produttrici, dopo aver continuato a investire e lavorare per anni sulle celle a combustibile (fuel cell) che permettono di ottenere energia elettrica dall’idrogeno, stanno oggi promuovendo questa tecnologia con nuovi modelli.
Così come basta dare una scorsa alle notizie degli ultimi mesi per accorgersi quanto, in ogni settore, si stia puntando sull’idrogeno, dal traporto su gomma a quello su ferro, dal trasporto marittimo alla produzione industriale. Se dalla scorsa estate sulla rete ferroviaria tedesca circolano due treni a idrogeno, dall’inizio di quest’anno sulle strade di Londra o di Sanremo circolano nuovi bus pubblici sempre ad idrogeno. Oppure: in Svezia, a Mariestad per la precisione, da quest’estate è entrata in funzione la prima stazione di rifornimento di idrogeno solare al mondo che auto-produce localmente tutto quel che viene poi erogato alle autovetture che fanno rifornimento … di idrogeno, ovviamente. Nel 2020 anche in Italia, a San Donato Milanese, aprirà la prima di una serie di stazioni di rifornimento di questo tipo, grazie a un accordo tra Eni e Toyota.
E nel settore marittimo? Anche qui questa tecnologia sta trovando sempre maggiore spazio. Già sono state realizzati i primi battelli trasporto passeggeri per acque interne e si stanno progettando e costruendo grandi unità anche per il mare aperto. Ad esempio, in Norvegia il cantiere Norled sta gareggiando contro l’americana Golden Gate Zero Emission Marine per il varo del primo traghetto al mondo con propulsione idrogeno-elettrica. Più vicino a noi invece, a Venezia, a giugno è stato presentato il primo battello a idrogeno per il trasporto passeggeri in laguna.
Senza dimenticare sperimentazioni in settori che non riguardano la mobilità ma non per questo meno interessanti, come quella di importanti gestori dell’energia come la SNAM che, per la prima volta in Europa, utilizzerà il surplus di produzione di energia da fonti rinnovabili per estrarre idrogeno dall’acqua e immetterlo nella sua rete di gas naturale per alimentare due imprese industriali
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