…E IO ME NE TORNO IN GRECIA
Una buona regola del giornalismo impone di non scrivere in prima persona, giacché l’estensore di un articolo deve - o almeno dovrebbe - farsi umilmente “mezzo” tra l’avvenimento descritto e il lettore. Non che, qui e adesso, io cerchi un’assoluzione preventiva da parte dei lettori di Nautica, ma in questo caso sto per descrivere una serie di esperienze vissute a bordo della mia barca in 572 miglia navigate questa estate lungo il Tirreno Meridionale e Centrale. E poiché è facile immaginare che molti lettori si sentiranno coinvolti, ecco la necessità della “prima persona”.
I personaggi di questo racconto, oltre al sottoscritto, sono di volta in volta mia figlia, mia moglie e qualche amico imbarcato e sbarcato fra una tappa e l’altra. La barca è una bellissima Genesi 43’ (essendomi limitato ad acquistarla, il merito dell’attributo va a Vallicelli e al costruttore). Come ogni racconto che si rispetti, c’è un antefatto: dopo aver affrontato qualche andirivieni in Grecia, con navigazioni appaganti e senza intoppi (beh, a parte un paio di burrasche che hanno determinato mia moglie a non partecipare più a traversate notturne), la barca ha stazionato nella terra di
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