MR. tuttofare

È diventato popolare grazie alla sua indole che ne fa un perfetto cane di famiglia, ma il Labrador Retriever nasce come cane da riporto per uso venatorio. Ciò che lo distingueva rispetto alle altre razze da riporto era la sua risolutezza e l’audacia nel recuperare la selvaggina anche in acqua. Infatti adora questo elemento. Questi esemplari Sa essere un. Le origini del Labrador, però, non sono certe: sembra derivi dal cane di St. John e che le sue radici si intreccino anche con il cane di Terranova. Fu importato all’inizio dell’800 in Inghilterra a bordo di navi provenienti dalla penisola del Labrador e proprio i nobili albionici iniziarono ad apprezzarlo sempre più come cane da caccia, tant’è che questi cagnoloni fecero breccia anche nel cuore di re Giorgio VI che decise di allevarli. Ma effettivamente qualcosa che non sa fare c’è: la guardia. Non è assolutamente un cane territoriale e proprio per questo motivo, so litamente, non ha particolari problemi di convivenza con altri cani. Il Labrador sembra sempre contento, ma non facciamoci ingannare dalla sua perenne scodinzolata perché se non riceve gli stimoli giusti non è un cane felice. È adatto a persone dinamiche, non bisogna ridurlo a pingue dormiglione, è molto comune incappare in soggetti che soffrono di problemi di obesità e sovrappeso, infatti ha la tendenza a ingrassare proprio perché dovrebbe essere un cane da lavoro, dunque selezionato per fare molta attività fisica pur mantenendo una corporatura robusta. Sebbene il film “Io e Marley” abbia mostrato un’idea iperbolica di quello che è lo stereotipo del Labrador Retriever, questo cane può essere realmente un autentico combina guai o un compagno ideale per bambini o addirittura un sereno amico per gli anziani, ma necessita di una ferma educazione nei primi mesi di vita poiché non sarà facile, poi, gestire 30 chili o più di totale esuberanza e vivacità.