IL MONDO della pallina
Provate a chiudere gli occhi per qualche secondo e pensate a un cane che gioca in modo libero e gioioso: non ditemi che non vi è venuta in mente l’immagine di un quattro zampe che vi corre incontro con la sua pallina in bocca. Ogni qualvolta tratto l’argomento gioco con persone che mi chiedono consigli sulla gestione del cane, una delle domande che faccio è riferita alla loro tipologia ludica e la risposta finisce sempre per essere “pallina, treccia ed, eventualmente, legnetto”. Ma, indipendentemente dall’oggetto in questione, la modalità è sempre la stessa: lancio e tira e molla. Va detto che le modalità appena descritte sviluppano solo le motivazioni predatoria, cinestesica e possessiva rendendo il cane sempre più agitato e difficile da gestire. Sulla pallina si potrebbero scrivere pagine infinite con indicazioni, suggerimenti e prescrizioni da seguire per utilizzarla in modo ludico educativo: ma cerchiamo di affrontare al meglio tutti gli aspetti. Definire la pallina un semplice gioco è riduttivo, semmai va considerata come uno strumento per svolgere vere e proprie attività. Iniziamo analizzando tre punti di vista differenti con i quali interpretare questo portentoso oggetto.
LA PALLINA PER VOI
Rimane uno dei divertimenti più semplici, più economici, nell’immaginario collettivo rappresenta il gioco per il cane, non richiede grosse conoscenze in merito per avere una risposta, di conseguenza è il primo modo con il quale solitamente viene affrontata l’attività ludica.
LA PALLINA PER IL CANE
Di solito rappresenta un motivo di forte interesse fin dai primi momenti. perché, in quest’ultimo caso, Fido ci porta la pallina invitandoci al gioco, ma senza lasciarcela, oppure richiedendoci un nuovo lancio. Sta di fatto che il gioco in questo modo viene gestito dall’animale in qualsiasi aspetto e, di conseguenza, rappresenta nella relazione un’attività affrontata in modo indipendente dal cane, come potrebbe
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