IL PERSIANO in minigonna
l suo mantello vellutato si accorda perfettamente al carattere altrettanto morbido: è molto dolce e disponibile, legatissimo ai suoi familiari umani, che segue come un cagnolino, ma sa aspettare che gli si dedichi attenzione, senza essere invadente. Miagola poco, ma sa farsi capire benissimo con il suo sguardo eloquente. Ha un’espressione infantile, da tenero orsacchiotto con lo sguardo pensieroso, davvero irresistibile che rappresenta, forse, la principale ragione della sua crescente popolarità, insieme alla praticità del mantello corto, ma incredibilmente folto e vaporoso. Da questa ibridazione derivano corpo, zampe e coda piuttosto tozzi, nonché la testa rotonda, in cui spiccano due occhioni vivi, brillanti e un po’ sporgenti. Sembra che i primi esemplari siano stati ottenuti più o meno per caso, tra gli anni ‘50 e ‘60, dall’allevatrice americana Carolyn Bussey, che aveva pensato di incrociare il Persiano con il Burmese per ottenere un gatto color
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