NATURA SOVRANA
SEDUTO SUL SEDILE POSTERIORE di un piccolo Cessna 185 Skywagon, le ginocchia strette al petto, a quota seicento metri dal finestrino di sinistra vedo una parete di granito scolpita dai ghiacciai durante l’ultima era glaciale. Ho freddo, sudo. Un’altra inclinazione delle ali e mi ritrovo a fissare il cielo, un’altra ancora e scorgo un canale, tinto di verde dalle alghe, serpeggiare nella boscaglia. L’Alaska è incantevole, potrei vomitare. Finalmente atterriamo in una piccola area senza nome del Misty Fjords National Monument e Dave (il pilota) con un sorriso smagliante tradisce il proprio compiacimento, poi spegne il motore. Tenendomi in equilibrio sul galleggiante, esco con una mano appoggiata alla fusoliera e mentre l’acqua accarezza l’aereo cerco di riprendermi. Come il resto della Tongass National Forest – settantamila chilometri quadrati, la più grande foresta pluviale costiera intatta del paese – ammantato di abeti e tsughe, alberi che lottano tenacemente per conquistare ogni frammento di terreno sul suolo di granito.
Sono venuto per intraprendere un viaggio verso nord attraverso l’Inside Passage dell’Alaska: un tratto dell’Oceano Pacifico di più di ottocento chilometri lungo l’Alexander Archipelago costellato da oltre mille isole boscose. Ketchikan è uno dei centri più
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti