È il 1606 quando su un campo di pallacorda una semplice partita degenera in rissa; uno dei giocatori è proprio il Caravaggio, che ferisce a morte il suo avversario.
ILfuggiasco che approda a Malta si chiama Michelangelo Merisi, ma è universalmente conosciuto come Caravaggio. Ha 36 anni e a Roma ha completamente rivoluzionato la pittura italiana. Ma il suo genio, come nel più classico dei casi, deve vedersela con la “sregolatezza”; la sua vita, come la sua arte del resto, è sempre in bilico tra luce e ombra. Malta, in un momento delicatissimo, rappresenterà per lui uno spiraglio di luce.
L’OMICIDIO IN VIA DI PALLACORDA
Al tempo dei fatti che precedettero la fuga, Caravaggio viveva nel centro di Roma. Precisamente, pare che abitasse in un’umida stanza, al secondo piano di un palazzo nella zona che ospita quella che oggi si chiama Via di Pallacorda, una nota strada del Rione Campo Marzio. Il nome di questa via deriva dal gioco della pallacorda, sostanzialmente l’antenato dell’attuale tennis, uno sport all’epoca molto diffuso soprattutto in Francia, che con la sua capitale Parigi poteva vantare ben 250 campi.
È il 1606 quando su un campo di pallacorda sito proprio nei pressi di questa via romana una semplice partita degenera in rissa, sembrerebbe dopo uno stupido fallo di gioco; uno dei giocatori è proprio Michelangelo Merisi, che ferisce a morte il suo avversario Ranuccio Tomassoni, con il quale ha già avuto dei violenti diverbi in passato. All’origine della rivalità tra i due, oltre a presunti debiti di gioco non saldati dall’artista, ci sono questioni politiche: