‘Mariolini può essere considerato il primo caso di anoressofilo, ovvero di adoratore ossessivo dell’estrema magrezza del corpo femminile visto come oggetto sessuale’
La prima volta che vidi in tv Marco Mariolini, nel 2008, fu per puro caso e neppure oggi nascondo la mia sorpresa per quella barba tagliata a metà, che insieme a un occhio lievemente dissimile dall’altro divideva in due un volto reso in questo modo allucinato e allo stesso tempo quasi euforico e compiaciuto. Sembrava basarsi sulla certezza di una propria diversità vissuta e padroneggiata appieno; è possibile inoltre che volesse ricordare molto da vicino un famoso cattivo dei fumetti, Due Facce. In ogni caso, Mariolini era desideroso di esporsi in tutto il proprio narcisismo, di scandalizzare con la propria perversione che lui per primo reputava da extraterrestre, insomma di farsi ascoltare ponendosi al centro della scena. Lasciamogliela ancora una volta, dunque.
Nato a Pisogne, in provincia di Brescia, nel 1959, vive per i primi due anni a casa dei nonni a causa di difficoltà psicologiche familiari non direttamente collegabili alla sua strana affezione: egli può essere infatti considerato il primo esemplare (quantomeno noto) di , ovvero di adoratore ossessivo dell’estrema magrezza del corpo femminile visto come oggetto sessuale. Questo, almeno, a un livello superficiale. Impossibilitato a restare nei ranghi della norma fin dall’originario manifestarsi del desiderio, arriva alla vera gratificazione erotica soltanto seguendo la sua natura fatta di schiene a cui si contano le vertebre e di esilità inverosimili: non si tratta di un modo di dire, il fatto è che le ragazze per lui non sono mai abbastanza magre. La