Mistero Magazine

L’allucinante mondo di ED KEMPER

136 x (o 206) x 145 = Ed Kemper (non Edmund, perché così lo chiamava sua madre). Quando entrò nel parlatorio del carcere di Vacaville, sembrò che fosse entrato uno di quei primi giganteschi computer degli anni Cinquanta, che avevano bisogno di un’intera stanza, e pure grande, per trovar posto: pesava 136 chili, era alto 2 metri e 04 (o 2 e 06), e aveva un quoziente intellettivo di 145 (la media, per chi ci crede, è 110). Facendo il contrario di quel che voleva, lo psichiatra gli sorrise (e subito dopo se la prese con sé stesso). Naturalmente era molto cambiato dai tempi di Atascadero. Non si riferiva all’aspetto fisico, tutti invecchiamo. Nel penitenziario era ancora tutto in potenza, o meglio quasi in potenza. Qua  si: infatti a quindici anni aveva già ucciso la nonna solo per sapere che cosa si provava a farlo e il nonno perché si rendeva conto che «non avrebbe approvato» il suo gesto.

Come sminuire anche solo per un attimo due crimini del genere? «Personalità disturbata del tipo passivo-aggressivo»: così lui e i colleghi lo avevano liquidato. Ancora una volta, poi, la solita domanda: cosa gli era passato per la mente quando lo aveva fatto diventare una sorta di proprio assistente che poteva avere accesso ai test sugli altri prigionieri? Ripercorse qualche episodio in cui l’abilità manipolatoria del criminale era stata scambiata da lui e dagli altri psichiatri per disponibilità. Ah, quanto era volenteroso, mai piantagrane, e come si impegnava! Che interesse! La parola era proprio quella giusta: «interessato». E loro, quasi tutti a scambiar si impressioni positive sul suo conto! Ben pochi i diffidenti: solo i più acuti strizzacervelli.

Sembrava voler davvero cambiare: era così giovane… Come non concedergli una speranza? Una seconda possibilità… Era umano farlo. Ma Ed no, non era mento: sapeva parlare come i medici, da perfetto camaleonte dava quasi l’impressione di aver studiato almeno gli elementi base della psichiatria (forse lo aveva fatto davvero). Inutile dirlo, la cosa aveva fatto colpo su quegli intellettuali! Una volta imparato in men che non si dica quali atteggiamenti funzionavano e quali doveva evitare, apprese anche a mostrarsi desideroso di “cambiare” e “crescere” con la giusta lentezza: invece il suo cambiamento era paragonabile alla semplice muta della pelle di un serpente.

Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.

Altro da Mistero Magazine

Mistero Magazine2 min letti
Nuovi enigmi DIGITALI
Siete pronti a immergervi in tre storie avvincenti, scintillanti di suspense e intrighi, connesse tra loro dalla sottile trama del mondo dell’insolito? Accendete la vostra curiosità! 1. La presunta invasione aliena di Miami e la verità che sfugge. Il
Mistero Magazine2 min letti
SETTE, AMORI E Altre Catastrofi
Mi viene spesso in mente il ritornello di quella canzone di Paolo Benvegnù che diceva «Siamo suggestionabili». E mi viene in mente perché siamo in un’epoca massmediatica dove tutto cospira a farci vivere realtà fittizie. La menzogna regna sovrana, la
Mistero Magazine2 min lettiChemistry
Cosa Nasconde Il SOTTOSUOLO Lunare
Avviare un’estrazione mineraria sulla Luna potrebbe aiutare gli ambiziosi progetti dei vari enti spaziali. La presenza dell’acqua è dovuta, quasi sicuramente, agli impatti cometari (le comete sono composte da ghiaccio, polvere e rocce), che hanno las

Libri e audiolibri correlati