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DIGITAL fashion and real BEAUTY

Il Met Gala di quest’anno è stato il luogo perfetto per ammirare l’estetica unica del lavoro di Iris van Herpen. Vista su un tappeto rosso accanto ad abiti dal design tradizionale, la natura ultraterrena della visione di Van Herpen è evidente e uno delle ragioni è la tecnologia che usa per realizzare i suoi vestiti. Quindici anni dopo aver fondato il suo brand, la designer olandese è considerata una veterana della moda digitale. Si è concentrta esclusivamente sulla haute couture, e lei e il suo team hanno fatto da apripista all’uso della stampa 3D nella moda, realizzando creazioni eteree, futuristiche, magiche, che hanno cementato la sua reputazione di designer che fonde insieme moda e tecnologia. La casa di moda ha aperto la strada ad altri per progettare abiti utilizzando queste innovazioni, ma i capi restano ancora molto fisici e “reali”. Praticamente al polo opposto c’è DressX, l’armadio digitale per il guardaroba di cui non hai mai saputo di aver bisogno. Le fondatrici Daria Shapovalova e Natalia Mode-nova sono imprenditrici ucraine con un background commerciale nella moda, nel marketing e nel giornalismo. Il duo ha posto l’Ucraina sulla mappa della moda internazionale fondando i Mercedes-Benz Kiev Fashion Days e More Dash, uno showroom commerciale. Inoltre Shapovalova ha fondato il Kiev Fashion Institute, dove Modenova ha curato il corso di business della moda. Insieme, hanno istituito anche il Fashion Tech Summit. Dal lancio nel 2020 di DressX sono diventate due figure da tenere d’occhio nella schiera di imprenditori che combinano moda e tecnologia. La piattaforma le ha portate alla prossima frontiera, il Metaverso, dove recentemente hanno organizzato una sfilata di moda, una mostra e ha raggiunto Van Herpen, Shapovalova e Modenova via Zoom. Le due socie di DressX indossavano orecchini digitali, nei colori della bandiera ucraina, un accessorio per la raccolta fondi lanciata su DressX, dopo l'invasione russa dell'Ucraina. È in momenti come questo, durante le loro numerose chiamate Zoom, che viene chiesto loro se quello che stanno indossando è “reale” La loro risposta? Sì. «È digitale, ma suscita sentimenti ed emozioni reali», dice Modenova. Su DressX si vedono i consumatori attratti dalla nuova realtà aumentata. Van Herpen e Shapovalova si sono incrociate durante il circuito delle sfilate di moda, ed entrambe erano curiose di porsi domande sul mondo dell’altra: dal posto migliore per indossare la moda digitale ai tipi di software che ciascuna impiega. La couturière è decisamente “curiosa-digitale” sebbene esprima preoccupazione per la perdita di esclusività per le sue creazioni oneof-a-kind. DressX ha appena aperto un pop-up a Parigi a Printemps, esplorando l’esistenza di un prodotto digitale in un ambiente fisico. Entrambe hanno convenuto che, pronti o meno, sono in arrivo alter ego digitali, addirittura già formati nell’era di Zoom. L’abbigliamento digitale aiuterà a modellare i nostri sé nel Metaverso e sarà un percorso verso la sostenibilità. Modenova consiglia ai creativi: «È meglio salire a bordo quando la conversazione inizia piuttosto che entrare quando è finita», dice.

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