La manutenzione delle batterie è sempre un tema discusso che viaggia in parallelo con la domanda se bisogna sostituirle o possono sopravvivere ancora un pochino o magari essere rigenerate.
Innanzi tutto, dobbiamo capire con quale tipologia di batterie abbiamo a che fare, per quale utilizzo la batteria è stata progettata e con quale carico e in quali condizioni viene da noi utilizzata.
Come sappiamo, nella nautica abbiamo due classi principali di utilizzo: per avviamento e per servizi. Ciascuno richiederebbe un tipo di accumulatore specifico anche se esistono alcune batterie compatibili con entrambi gli usi.
La durata dipende dal tipo di batteria, dal tipo di utilizzo (come detto, avviamento o servizi), da quante scariche profonde subisce, dalla manutenzione/utilizzo invernale, dal caricabatterie utilizzato e dalle condizioni e temperature di funzionamento e stoccaggio. Spesso può capitare che su un gruppo di batterie se ne sia danneggiata una sola che influenza le altre o addirittura (in caso di rottura dei collegamenti elettrici interni alle piastre) interrompe l’alimentazione elettrica, specie quando viene richiesto un carico più elevato. Anche per questo, una volta staccate, le batterie vanno verificate ad una ad una, separatamente e poi con e senza carico.
Di seguito esaminiamo brevemente i principali pregi e difetti delle varie tipologie anche per comprenderne l’utilizzo e la manutenzione, indicando una durata media basata su osservazioni dirette e un prezzo medio per ogni ampere di capacità, anche se tali valori cambiano molto in relazione alle marche e alla qualità. Inoltre il prezzo deve essere comparato anche con la durata e le differenti manutenzioni e prestazioni.
BATTERIE AL PIOMBO ACIDO
Sono le tradizionali batterie dove