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Depressione nell’anziano: cosa è cambiato con la pandemia? dott.ssa Gaia Guggeri Summit 2021
Depressione nell’anziano: cosa è cambiato con la pandemia? dott.ssa Gaia Guggeri Summit 2021
valutazioni:
Lunghezza:
31 minuti
Pubblicato:
20 ott 2021
Formato:
Episodio podcast
Descrizione
E’ stato previsto che In Europa l’aumento della popolazione over 65 anni dal 22% dell’anno 2000 aumenterà al 30% nel 2025. In Italia, i soggetti over 65 rappresenteranno, nel 2065, circa il 33% della popolazione totale, con l’incremento esponenziale delle patologie età-correlate, quali demenza, malattie cardiovascolari, tumori e depressione.Si stima che nel 2020 la numerosità dei casi di depressione sarà seconda solo alle patologie cardiovascolari.Tuttavia spesso è difficile porre una diagnosi di depressione nel paziente anziano poiché i sintomi si presentano in una dimensione sotto-soglia e non si è ancora sviluppata una sensibilità clinic-psichiatrica del disturbo depressivo nelle fasce di età più avanzate che esca dallo stereotipo della flessione timica legata al concetto di “fine vita”.Spesso è proprio il caregiver, solitamente il coniuge o un figlio a volte egli stesso over 60, che richiede aiuto trovandosi solo e in grave difficoltà nella gestione dell’anziano, mettendo a volte in luce relazioni disfunzionali precedenti il processo di invecchiamento e per lungo tempo sopite.La diagnosi differenziali con altre patologie organiche e diverse forme di demenza, richiedono la messa in campo di diverse figure professionali che devono interagire tra loro.In questo panorama, l’attuale pandemia ha influito sui disturbi dell’umore del paziente anziano? E se sì, in che misura? Quanto ha influito sui rapporti interfamiliari? Quali interventi sono attuabili?
Pubblicato:
20 ott 2021
Formato:
Episodio podcast
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