Letizia Battaglia e la crociata contro la censura dell’immagine. “I fotografi e i giornalisti hanno il dovere di mostrare anche le atrocità del mondo: non è colpa loro se il mondo è atroce”.
Una campagna in sostegno all’uso delle immagini che Letizia Battaglia insieme a tanti altri ha portato avanti per decenni. Una crociata contro la censura. 
Nella memoria collettiva rimangono indelebili il ritrovamento di Moro, l’uccisione di Mattarella (fotografato dalla stessa Battaglia). Ma anche le immagini del corpicino di Aylan Kurdi. Foto strazianti ma perché straziante è la verità. 
Non mostrarle può in qualche modo renderle meno reali? Senza quelle foto che hanno raccontato le stragi, oggi forse la cultura della lotta alla mafia non sarebbe così radicata. Sono cruente, “indecenti”? O solo necessarie per raccontare una storia che, altrimenti, rimane parzialmente nascosta e per creare un sentimento di consapevolezza nella gente?