L’HEALTHCARE DIVENTA UN ECOSISTEMA
MEZZOGIORNO di una calda giornata di giugno, Francesca è stanca, si sente debole, e improvvisamente comincia ad accusare un forte mal di testa, vertigini, e ad avvertire un formicolio che sale lungo il braccio. Non riesce più a muoverlo. L’ospedale più vicino manda l’unica ambulanza disponibile. È questione di attimi: non c’è il medico, ma l’operatore che si occupa di gestire l’emergenza non è solo. Indossa degli smart glass che trasmettono all’istante le immagini all’ospedale permettendogli, al contempo, di gestire la paziente a mani libere. Parte all’istante una ricerca automatica nei database della struttura ospedaliera, che rivelano che Francesca nei mesi precedenti aveva avuto degli attacchi ischemici transitori. E prima che l’ambulanza giunga a destinazione l’operatore esegue un’ecografia ad elevata risoluzione, la stessa delle apparecchiature ecografiche presenti in un ambulatorio. L’immagine viene visualizzata all’istante in ospedale in modo che il medico possa valutare da remoto le condizioni dell’aorta e dei vasi della paziente, indirizzare le azioni dell’operatore e prepara l’arrivo della paziente in ospedale. Salvando così la vita a Francesca.
Non è uno scenario futuristico, ma attuale. Non si tratta dei servizi offerti di qualche maxi-struttura privata nella Silicon Valley, ma della sperimentazione realizzata da Vodafone a Milano grazie alla collaborazione di diverse eccellenze, e soprattutto di diversi mondi: dal tech alla telefonia, fino alla farmaceutica, passando per la Regione e le strutture sanitarie. Perché questo progetto, la cui chiave del successo è riposta proprio nella multisettorialità degli attori che
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