PORTE NASCOSTE E MURI DIFFICILI DA DIFENDERE
NO, NON È PER IL MATE 20 PRO che vi siete appena regalati sborsando quasi 1.100 euro, il mobile flagship di Huawei, e neppure per il P10Lite che avete in tasca da un paio d’anni che il gigante cinese della telefonia occupa le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Anche se è proprio il segmento dei dispositivi telefonici, l’area consumer, che nel 2018 l’ha lanciato ancora più in alto nell’empireo dei big tecnologici: con oltre 100 mld di dollari di fatturato (105 mld per la precisione) e quasi 9 mld di utile, Huawei è entrato a pieno diritto nella categoria a cui appartengono Google e Microsoft. La metà è arrivata dalla vendita di 200 milioni di telefonini, valore ben 52 mld di dollari, con una crescita spettacolare del 45%, che ha posizionato il produttore stabilmente al secondo posto nel mondo, subito dietro la coreana Samsung, che ha messo nel mirino e conta di superare nel 2020, dopo essersi lasciato alle spalle l’americana Apple.
A far finire la società privata fondata, grazie a un prestito di 2.500 dollari, da un ex ingegnere militare,
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