Uganda
Safari a piedi ed in barca
NON È FACILE SONNECCHIARE lungo il tragitto da Entebbe al lago Mburo, la vista dal finestrino costringe a tenere gli occhi spalancati. Il nostro Land Cruiser si fa strada tra colline coltivate a patate dolci, yam e banani, attraversando villaggi dove i bambini ci corrono incontro per salutarci e gli uomini si radunano a riparare moto malandate mentre le capre sgranocchiano qualcosa ai bordi. I venditori ai chioschi lungo la strada espongono angurie, ananas e jackfruit. E tilapia grigliati, appena pescati nel lago Vittoria, una striscia di blu scintillante visibile tra i campi. Un odore dolce di polvere calda si propaga col fumo di legna attraverso le finestre. Al bivio per il lago Mburo l’asfalto si trasforma in fango mentre zebre e giraffe prendono il posto degli ovini.
Parco nazionale dal 1983, l’area non è recintata: il bestiame si intrufola costantemente dentro e la fauna selvatica si spinge fuori. Ci fermiamo all’ingresso dell’area protetta per far salire la guida Bonny Baloiganikiya a bordo e ci troviamo su un tracciato arancione che fende un paesaggio di euforbie e termitai. I babbuini si allontanano al nostro passaggio per fissarci dalla radura, i facoceri esprimono indifferenza per poi fuggire spaventati nei cespugli. “Qui gli animali selvatici, il bestiame e gli umani competono per il cibo, la terra e l’acqua. Per permettere alle persone di beneficiare del parco si può sostenerli con la costruzione di una scuola o di un centro sanitario. Non si può conservare senza la comunità”, spiega Bonny.
Quella del lago Mburo è la storia di un successo: abbondano zebre e antilopi, tra queste le specie topi ed eland. “La fauna è notevole poiché mancano i predatori. C’è un solo leone, non può però fare, si librano in aria per poi tuffarsi, schizzando acqua ovunque.
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