Uomini e Donne Magazine

Riccardo Guarnieri LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

ra le mille incertezze, le difficoltà e le tragiche notizie del periodo di , l’appartamento di Ida Platano, alle porte di Brescia, era diventato un rifugio d’amore per la coppia uscita da con un anello e tante promesse. L’hairstylist che vive al Nord e l’operaio legatissimo al suo Sud avevano condiviso una casa e le speranze di poter cominciare davvero a costruire qualcosa insieme. Erano intervenuti nel nuovo format di raccontando in collegamento la loro vita quotidiana. Avevano mandato al magazine le loro foto mentre erano alle prese con le faccende domestiche o le ricette preparate insieme. Avevano creduto che questa volta le cose, tra di loro, sarebbero andate diversamente. Così, però, non corona tante favole, ma racconta anche pagine di vita vera. La vita reale, la vita quotidiana, fatta di bollette da pagare, lavori che rischiano di saltare per la crisi, divergenze di vedute, progetti diversi all’interno di una coppia, modi di esprimersi e di comunicare che risultano, inesorabilmente, incompatibili. Allo stesso tempo però il futuro, come la realtà, sa sorprendere più dell’immaginazione. Non sappiamo quali snodi abbia in serbo la vita per questa ex coppia che ha tentato di amarsi (e si è amata!) in tutti i modi. C’è chi dice che a volte l’amore non basta e rendersene conto è come schiantarsi in picchiata contro l’asfalto dopo aver creduto di volare. In questo momento non ci sono sogni romantici, non ci sono piani precisi nelle vite del cavaliere e della dama. «Bisogna andare avanti e farsi forza», dice Ida combattendo le lacrime. Il cuore è spezzato ma c’è una famiglia da mantenere, un lavoro in cui impegnarsi – soprattutto in un momento dove tanti lo hanno perso – e una se stessa da preservare, alla quale provare (almeno provare) a promettere di essere felice. Forse non oggi, forse non domani. Ma un giorno sì. Arriverà il momento in cui chi si è lasciato riprenderà a sorridere, e i ricordi cominceranno a essere meno dilanianti. È come il finale di , di Sydney Pollack. Katy Morosky sa che le “ragazze Katy” non possono farcela con gli Hubbell, sa che loro si amano da morire ma sono incompatibili sul piano della vita reale. Sa che si amano concettualmente, ma praticamente possono solo dirsi addio e, un giorno, incontrandosi per la strada, salutarsi in modo cordiale. Perché le cose non possono andare a posto, ci si chiede scoprendo il finale. Perché la vita non va così. Perché è complicato. Perché i rapporti sentimentali non hanno logica, sono sregolati, sono irrazionali. Eppure, nell’intervista che ci ha rilasciato, Ida è lucidissima nell’analizzare la situazione: soffre per Riccardo che non c’è, ma soffriva anche quando Riccardo c’era. Un rompicapo senza scampo. «Questa storia non ha equilibrio ed è giusto lasciarla andare», ci ha confessato. Parole asciutte e piene di amarezza, dal sapore dei sogni infranti. Lui, trincerato dietro il suo silenzio, fa percepire lo stesso carico di dolore e delusione. Scapolo d’oro, aveva deciso di cambiare per sempre per lei. Aveva anche provato ad andare oltre. Aveva tentato di conoscere altre donne, ma loro non erano Ida. Aveva cercato di dimenticarla, senza riuscirci. Aveva scritto una lettera d’amore. Aveva avuto la forza di dichiararsi a lei senza difese, pronto a giocarsi tutto. Aveva voluto trasferirsi al Nord e regalarle un anello. E non si era arreso neanche di fronte alle sue incertezze, dopo mesi troppo complessi e pieni di contraddizioni. Ma adesso, dopo due anni e mezzo di montagne russe, sembra proprio che entrambi vogliano scrivere la parola fine a questo capitolo. non è un gioco, è vita vera e probabilmente un giorno Ida e Riccardo faranno i conti con la grammatica ortodossa dei sentimenti. Quella dei saggi, perché per gli innamorati con il cuore in frantumi non avrebbe senso. Non piangere perché è finita, ma ringrazia perché è successo.

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