Tutti insieme appassionatamente
Che siano uno sparuto gruppo di poche unità, magari di mole imponente, o una mostruosa massa di qualche decina di migliaia di esemplari capace di avvolgerci e stravolgerci come una nuvola vivente, i banchi di pesce sono sempre uno degli spettacoli più affascinanti che il mondo sommerso possa offrirci. Il fenomeno è decisamente più incredibile nelle sue espressioni macroscopiche, quando migliaia di individui della stessa taglia si muovono all’unisono nuotando a pochi centimetri l’uno dall’altro, compattandosi o allargandosi, o prendendo forme strane e in continua trasformazione a seconda del grado di allarme. Ed è dall’osservazione di queste masse, più che da quella di gruppi formati da pochi esemplari o tutt’al più da poche decine di grandi predatori, che nasce spontanea una domanda: ma chi, fra tante migliaia di pesci decide per primo di muoversi a destra o a sinistra, di fermarsi, raggrupparsi, fuggire, esplodere o compattarsi coinvolgendo poi in un nanosecondo l’intero banco? Come fa la decisione di uno a trasmettersi a migliaia di individui in uno spazio di tempo quasi impercettibile? Il quesito è affascinante ma i biologi non sono ancora in grado di darci una risposta
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