UNA MACCHINA PER DATARE LA STORIA
La straordinaria “macchina del tempo” di cui parleremo non ha nulla di fantascientifico, anzi. È il concreto risultato di una tecnologia sempre più avanzata, un apparecchio estremamente sofisticato grazie al quale, come vedremo, sono state date risposte a domande che affiorano dal lontano passato.
ALL’AVANGUARDIA DELLA TECNICA
Per conoscere le capacità di un macchinario di questo genere siamo andati in Puglia a pochi chilometri da Brindisi, nella CittadelladellaRicercadell’Università del Salento. Qui si trova il CEDAD: CEntro di Fisica applicata, DAtazione e Diagnostica, un polo d’eccellenza che utilizza tecniche e strumenti all’avanguardia per lo studio dei Beni Culturali e per indagini scientifiche, come il monitoraggio ambientale, lo sviluppo di tecniche di diagnostica per la biomedicina, l’ingegnerizzazione e lo studio di nuovi materiali. Il Centro, coordinato dal Prof. Lucio Calcagnile, è costituito da diversi laboratori nei quali si applicano tecniche di fisica nucleare, chimica e ottica.
Vera eminenza scientifica del nostro Paese, il CEDAD è stato realizzato nel 2000 e in questi anni qui sono stati esaminati oltre 30.000 campioni. Questo è stato infatti il primo centro italiano in grado di effettuare la datazione con il metodo del Carbonio-14 attraverso una tecnica particolare, chiamata Spettrometria di Massa con Acceleratore (AMS, dall’inglese Accelerator Mass Spectrometry).
DATAZIONE ASSOLUTA
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