CORREVA L’ANNO 1982
Proprio in quel 1982, in un forse inconsapevole allineamento di intenti, la costituzione dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca, la creazione del Museo Barca Lariana e il San Pellegrino Veteran Boat Rally, primo raduno del Mediterraneo per scafi d’epoca organizzato da Nautica con lo Yacht Club Costa Smeralda e il Marina di Porto Rotondo, danno inizio a una rivoluzione. Quella che porterà imbarcazioni considerate dalla nautica di quegli anni vecchie, poco confortevoli, non sicure, a diventare d’epoca. Scorrendo la lista delle imbarcazioni che per la prima volta nel settembre di quell’anno si sono riunite nelle acque della Costa Smeralda, ritroviamo scafi di legno pieni di storia, nelle mani di persone coscienti dell’importanza di quelle vecchie costruzioni. È il momento in cui prende forma in Mediterraneo il desiderio di salvare lo yachting del passato. Armatori colti, bravi marinai e appassionati regatanti ne conoscono fascino e qualità: il profumo dei legni pregiati, la semplice eleganza di tanti dettagli, l’equilibrio, la stabilità di rotta, il movimento dolce.
Elegante minoranza in porti sempre più frequentati, i proprietari di questi scafi singolari si riconoscono, sanno di condividere una stessa passione. La sorte vuole che questo primo raduno di barche d’epoca veda gareggiare insieme due tra le più belle barche a vela di ogni tempo, simboli ancora viventi di quelle scuole di progetto che fecero la differenza sostanziale tra gli yacht americani e quelli inglesi: Altair, uno schooner di 33 metri progettato e costruito da William Fife III nel 1929, di proprietà dal 1945 dell’armatore spagnolo Miguel Sans Mora, e Mariette, uno schooner americano della stessa lunghezza, progettato e costruito da Nat Herreshoff nel 1915. Insieme rappresentano due capisaldi di quello che sarà il futuro delle appena nate barche d’epoca.
Sottratta all’oblio dal suo comandante Eric Pascoli, Mariette trova un generoso armatore che ne finanzia il primo grande e radicale restauro di quello che si annuncia il Rinascimento delle imbarcazioni d’epoca. A Porto Cervo arriva fresca di cantiere, con un’attrezzatura che sperimenta molte concessioni alla modernità.
Altair è una barca di famiglia: l’ultraottantenne Sans Mora al timone, Commodoro del Real Club Nautico di Barcellona, con un megafono di ottone dirige figli, nipoti, amici e il ridotto equipaggio alle manovre
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