All'inizio, fondamentalmente, c'era un solo tipo d'ibrido, quello che la Toyota aveva fatto conoscere al mondo nel 1997 con la prima generazione della Prius. Certo, di precedenti ce n'erano stati molti, fin dai primordi dell'automobile, e persino l'augusto professor Ferdinand Porsche si era cimentato con questa soluzione firmando, nel 1900, un veicolo dotato di due unità a benzina da 3,5 CV e di altrettanti generatori, in grado di far funzionare motori elettrici collocati nelle ruote.
Esperimenti pionieristici a parte, fu Takeshi Uchiyamada, allora giovane ingegnere della Toyota, a dare concretezza, appunto nel 1997, allo schema destinato a diventare un paradigma mondiale e che oggi chiamiamo, come si vede a pag. 18, full hybrid. Da allora, però, molte altre declinazioni