![f0050-01](https://article-imgs.scribdassets.com/2mohw0x2yoaafl0s/images/fileHD856H9Q.jpg)
Era l’8 settembre del 1522 quando il vicentino Antonio Pigafetta fece ritorno dal suo giro intorno al mondo intrapreso con il navigatore Ferdinando Magellano. Era la prima volta che veniva circumnavigato il globo: un’avventura che, 500 anni fa, diede il nome all’Oceano Pacifico e allo Stretto di Magellano; mise in evidenza la necessità di creare i fusi orari; permise di scoprire nuovi mondi e nuovi popoli tra i quali una misteriosa stirpe di uomini altissimi, i “giganti della Patagonia”. Un viaggio la cui importanza è paragonabile alla conquista della Luna.
![f0052-01](https://article-imgs.scribdassets.com/2mohw0x2yoaafl0s/images/fileMCDCPEDL.jpg)
Spesso la sete di sapere si concretizza quando è supportata da una valida ragione economica. Così è stato per uno dei viaggi navali più importanti della storia: la prima circumnavigazione del globo.
UNA NUOVA VIA DELLE SPEZIE
All’epoca, parliamo degli inizi del 1500, la “via delle spezie” era una delle tratte marittime più redditizie. Era la tratta d’accesso alle Molucche, in Indonesia, terre dove venivano commerciate le spezie: pepe, molto utilizzato all’epoca per coprire il sapore della carne andata a male, e soprattutto noce moscata e chiodi di garofano che, essendo molto più rari, venivano pagati a peso d’oro. Questa rotta, che partendo dalle coste atlantiche d’Europa circumnavigava l’Africa per giungere fino in India e negli altri porti d’Oriente, era in mano ai Portoghesi che già nel 1512 si erano accordati con le popolazioni