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Se vi chiedessero a bruciapelo qual è il predatore più letale al mondo, forse rispondereste la tigre, lo squalo o magari il coccodrillo del Nilo, che considera gli esseri umani parte della sua dieta e miete centinaia di vittime nei 26 Paesi dell’Africa subsahariana dove è presente. Fra gli animali più pericolosi per l’uomo, invece, ci sono i serpenti e i cani che, in quanto portatori di rabbia, provocano 25-30.000 decessi ogni anno. Gli ippopotami, con una media di 500 vittime l’anno, sono battuti dalle formiche rosse, ma tutti quanti dalle zanzare che, a causa delle malattie che trasmettono – dalla malaria alla febbre del Nilo, dal virus Zika alla dengue, fino alla febbre gialla – causano fino a un milione di morti l’anno. Fuori classifica l’essere umano, una delle creature più pericolose al mondo, responsabile di almeno 475.000 decessi l’anno, guerre escluse.
Ma proprio dalla guerra contro quel minuscolo pestifero nemico, la zanzara, finora l’umanità è uscita sconfitta.
Nella sua lunga storia questo insetto, soprannominato il “generale Ano pheles”, ha contribuito a determinare il destino di imperi e nazioni e ha condizionato intere società ed economie. Ancora oggi causa ogni anno da 350 a 500 milioni di infezioni in tutto il mondo e fino a un milione di morti, tanto che qualcuno ha ipotizzato che abbia ucciso almeno 52 miliardi di persone, quasi la metà di tutti gli esseri umani vissuti sulla Terra. Non a caso, a risvegliare l’interesse per questo millenario nemico è stato di recente il libro di un esperto di storia militare, Timothy C. Winegard, già membro delle forze armate canadesi e britanniche e ora docente di Storia e Scienze politiche alla Colorado Mesa University.
L’ARMATA RONZANTE
Le zanzare () che ci tormentano nelle notti d’estate sono insetti dell’ordine dei Ditteri, che conta circa 3540 specie.