a disposizione degli azionisti per passare all’incasso – plusvalenze, buyback e dividendi – i dividendi sono il mezzo più affidabile sul lungo periodo. In un recente studio, Hartford Funds ha rivelato che dal 1973 al 2021 le società che hanno effettuato questi pagamenti trimestrali hanno fornito rendimenti annuali del 9,6% all’anno, molto di più rispetto ai titoli ‘non-payers’ (senza dividendi), fermi al 4,79%, mentre la media complessiva del mercato è dell’8,2%. Dal 1930, le azioni con dividendi hanno fornito un enorme 40% dei guadagni totali registrati dagli azionisti. Tuttavia, negli ultimi 15 anni, quando i multipli prezzo/utili (P/E) sono esplosi, trainati principalmente dall’impennata dei prezzi delle azioni dei titani tecnologici (che spesso non pagavano dividendi), la quota di guadagni attribuibili ai dividendi si è ridotta di oltre la metà, a circa il 15%. Come risultato di questa tendenza al ribasso, gli investitori hanno praticamente dimenticato che sono le società che pagano dividendi a ottenere i risultati migliori. Il clima tumultuoso di oggi favorisce proprio chi si esalta sulle lunghe distanze. Per capire perché,
Battere il mercato grazie ai dividendi
Oct 27, 2022
6 minuti
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