Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

I risparmi di una vita
I risparmi di una vita
I risparmi di una vita
E-book122 pagine1 ora

I risparmi di una vita

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Non è mai troppo tardi. C'è sempre tempo per assumere corretti comportamenti di investimento e impostare un'attenta pianificazione finanziaria. Con il progredire dell'età tendiamo a procrastinare ulteriormente le scelte e rimanere immobili con i nostri risparmi depositati sul conto, con la convinzione - ogni giorno che passa - di aver ormai superato oltre ogni limite il rischio di giungere fuori tempo massimo. In ambito economico-finanziario il fattore tempo è senza dubbio una risorsa importante, ma bendarsi gli occhi e rimanere inerti non fa che peggiorare la situazione. Occorre quindi partire dalla consapevolezza che prima o poi bisogna mettersi in moto e che è sempre il momento giusto per riprendere in mano il nostro presente e impostare una strategia per mettere in sicurezza il futuro della propria famiglia.
LinguaItaliano
Data di uscita5 nov 2020
ISBN9788863457728
I risparmi di una vita

Leggi altro di Aa.Vv.

Correlato a I risparmi di una vita

Ebook correlati

Finanza e gestione del denaro per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su I risparmi di una vita

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    I risparmi di una vita - Aa.vv.

    Lunga vita alle scelte d’investimento consapevoli

    di Gianfranco Ursino

    Non è mai troppo tardi. C’è sempre tempo per assumere corretti comportamenti di investimento e impostare un’attenta pianificazione finanziaria. Con il progredire dell’età tendiamo a procrastinare ulteriormente le scelte e rimanere immobili con i nostri risparmi depositati sul conto, con la convinzione - ogni giorno che passa - di aver ormai superato oltre ogni limite il rischio di giungere fuori tempo massimo.

    In ambito economico-finanziario il fattore tempo è senza dubbio una risorsa importante, ma bendarsi gli occhi e rimanere inerti non fa che peggiorare la situazione. Occorre quindi partire dalla consapevolezza che prima o poi bisogna mettersi in moto e che è sempre il momento giusto per riprendere in mano il nostro presente e impostare una strategia per mettere in sicurezza il futuro della propria famiglia.

    Diversi studi evidenziano che il periodo di accumulazione del capitale si realizza nella mezza età, cioè fra i 40 e i 64 anni. Ed effettivamente in età lavorativa tendiamo ad essere più concentrati a fare i soldi che a gestirli. Ma anche solo iniziare a preoccuparci della gestione delle disponibilità economiche quando siamo in procinto di andare in pensione non sarebbe un male. Meglio tardi che mai.

    Ad un certo punto occorre quindi dare una svolta al proprio ciclo di vita finanziario e cercare di rimettersi in carreggiata ed avviare una periodica analisi patrimoniale, economica e finanziaria della situazione familiare. Naturalmente con le dovute cautele.

    Come emergerà a più riprese in questo volume, via via che il tempo a disposizione dell’investitore diminuisce è naturale immaginare una riallocazione degli investimenti verso i porti ritenuti più sicuri. Anche perché quando il tempo non gioca a nostro favore, le scelte diventano sempre più decisive e gli errori si pagano più cari.

    La prudenza è quindi d’obbligo, soprattutto in un contesto come quello attuale in cui ci sono due forze che spingono gli investitori in direzioni opposte. Da una parte il mondo obbligazionario (con i titoli di Stato, le emissioni societarie e fra questi, in particolare i bond bancari agevolmente collocati negli anni passati a mani basse allo sportello) che non rappresentato più per i risparmiatori italiani la roccaforte delle loro scelte di investimento.

    Negli ultimi due decenni, i crack finanziari e la stessa crisi del debito sovrano hanno fatto emergere il rischio emittente presente nelle emissioni obbligazionarie. Contestualmente, però, ai maggiori rischi non sono scattati in automatico maggiori rendimenti. Tutt’altro. I tassi riconosciuti dal cosiddetto reddito fisso sono scesi ai minimi termini, con il mercato obbligazionario via via divenuto uno strumento funzionale al torchio delle banche centrali (che stampano moneta proprio comprando obbligazioni) e per gli investitori che desiderano estrarre valore dai mercati finanziari non resta che buttarsi sulle azioni. Accettando però un grado di rischio elevato.

    Dall’altra parte, però, le incognite legate alla pandemia in corso spingono le correnti sui mercati finanziari verso l’incertezza e l’alta volatilità, che non invitano ad approcciare gli investimenti azionari. Almeno nel breve termine. Ma avere una quota di portafoglio esposta sull’azionario è diventata una strada obbligata – priva di alternative - per tanti investitori che si sono trovati di fronte al bivio se rischiare per far fruttare il proprio portafoglio oppure arrendersi all’inevitabile erosione del suo valore.

    Ora più che mai, quindi, per gestire al meglio i risparmi di una vita occorre tenere un atteggiamento prudenziale e soprattutto dedicare più tempo alla gestione delle proprie finanze familiari per realizzare a qualsiasi età - giovani e meno giovani - scelte d’investimento consapevoli.

    Anche sul fronte dei finanziamenti il mondo è parallelamente cambiato negli ultimi decenni sulla scia dei massicci interventi delle banche centrali. E non solo dal punto di vista dei tassi prossimi allo zero che i mutuatari riescono a spuntare ormai da qualche anno in banca. Nella logica del non è mai troppo tardi, anche chi è avanti con l’età può provare a non autocensurarsi e avvicinarsi allo sportello per chiedere un mutuo. Oggi è cresciuto di molto il numero di offerte che spingono il limite per l’erogazione di un prestito a 80 anni (calcolati sommando l’età anagrafica alla durata del mutuo). La vita, anche in finanza, tende ad allungarsi.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    p6-11. DIVIETO DI SOSTA PER LA LIQUIDITÀ

    DEPOSITI BOOM

    Italiani adagiati su un tesoro di 1.700 miliardi

    di Andrea Gennai

    Un mare di liquidità. Uno degli effetti della crisi Covid è quello di aver fatto aumentare vertiginosamente i depositi bancari degli italiani. La propensione al risparmio è schizzata al 12% contro una media passata tra l’8 e il 9% e sebbene molti redditi siano stati colpiti dalla crisi, aumentano le giacenze. Vuoi l’incertezza, vuoi la paura del futuro e anche il timore di investire in mercati molto volatili, fatto sta che la cifra sui depositi sta raggiungendo i 1.700 miliardi di euro con un progresso di oltre 120 miliardi rispetto al settembre dello scorso anno, secondo i dati pubblicati dall’Abi (Associazione bancaria italiana). Una massa di liquidità che nella gran parte dei casi staziona sui conti correnti. O in alternativa sui conti deposito. Ma quanto costa e quanto rende?

    Negli ultimi mesi il tasso di interesse medio sul totale dei depositi (conti correnti, conti deposito, etc) è in Italia intorno allo 0,3% per cento. In particolare sui conti correnti tradizionali oramai il rendimento è un optional: ottenere uno 0,10% lordo può essere già un successo in questo contesto di mercato.

    La continua crescita

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1