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L’AUTOSTRADA DEL BLUES

Vigne e campi, fattorie spesso disabitate, sgranatrici di cotone in abbandono. Il Mississippi potrebbe non sembrare a prima vista una meta da sogno, ma se siete stati incantati pure voi dal blues del Delta – con i ritmi inquieti e parossistici di Robert Johnson, Charlie Patton e Muddy Waters – potete ben capirne il richiamo. Agli inizi del Ventesimo secolo il cotone regnava nella piana(locale di musica dal vivo afro-americana) a far evaporare quella malinconia che non sembra mai andar via del tutto. Un viaggio da New Orleans a Memphisdi locale in locale, è un’affascinante full immersion in questa terra e nei suoi ritmi di ieri e di oggi. A , il posto da non perdere – oltre alla Preservation Hall, pag. 100 – è lo Spotted Cat, dove il pubblico si affolla per ascoltare il blues primordiale e acustico di Washboard Chaz e il suo ensemble, che richiama le improvvisate del secolo scorso. A – cittadina della contea di Yazoo che a giugno ospita anche un Blues Festival –, un po’ dimesso ma sempre affascinante, c’è il più vecchio juke joint del Mississippi ancora attivo: il Blue Front Cafè di proprietà di , l’ultimo interprete della “Bentonia School”. A , una delle patrie del blues nel cuore del delta, si trova invece il Ground Zero, di cui è comproprietario l’attore Morgan Freeman, che garantisce serate all’insegna del più autentico blues del Mississippi. Poco più a sud, nella Hopson Plantation, c’è lo ShackUp Inn, sorta di locanda diffusa formata da vecchi (e rinnovati) cottage rustici – ancora intrisi di atmosfere rurali e antichi sound – dove si fermavano anche tanti musicisti. Nei dintorni sorgeva anche lo chalet di Muddy Waters, ora trasferito di sana pianta dalla piantagione Stovall all’interno del Delta Blues Museum. Se avete un po’ di tempo a disposizione, seguite il tragitto del . A partire dal 2006, oltre 200 indicazioni segnaletiche sono state piazzate in tutto lo stato del Mississippi. Le targhe sono ovunque, dai cimiteri dove riposano le salme dei musicisti agli studi discografici, e perfino a Parchman Farm, penitenziario di stato dove più di un musicista ha trascorso qualche tempo: un bellissimo percorso, con tanto di mappe, che vi porterà a esplorare le umili origini dove uno dei generi musicali più ricchi di fascino e magia ha preso forma. Infine si arriva a , Tenessesse: crogiolo di ritmi e voci tra blues, soul e rock’n’roll, la città è famosa soprattutto perché qui Elvis Presley, il “re del rock”, realizzò la sua tenuta, Graceland, oggi attrazione turistica tra le più visitate degli Stati Uniti (pag. 20). A Memphis c’è anche il mitico Sun Studio dove, oltre a Elvis, hanno inciso i loro dischi altre leggende come B.B. King, Johnny Cash e Jerry Lee Lewis. In città si possono visitare anche il Rock ‘n’ Soul Museum, la Blues Hall of Fame e lo Stax Museum of American Soul Music, nel quartiere soprannominato ‘Soulsville USA’, dove è nata appunto la pionieristica etichetta Stax Records, che ha lanciato le carriere di Otis Redding e Isaac Hayes, ma dove hanno inciso pure John Mayer e Bruno Mars. Memphis ha infatti anche una vivacissima scena contemporanea che si dipana tra blues e rock, grandi spazi per eventi live e la miriade di localini di cui pullula la storica Beale Street.

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