Nell’isola di Sant’Elena, un luogo dimenticato dal mondo, Napoleone si spegnerà il 5 maggio 1821. Si dovranno aspettare 19 anni prima che la salma possa essere traslata a Parigi.
18 giugno 1815: la disastrosa battaglia di Waterloo decreta la sconfitta di un uomo che aveva conquistato e dominato mezza Europa: Napoleone Bonaparte. Praticamente sequestrato dagli Inglesi, l’imperatore viene portato in una remota isoletta dell’oceano Atlantico chiamata Sant’Elena, possedimento britannico d’oltremare, e qui vive i suoi ultimi anni di vita. Anche senza aver subito un processo, Napoleone è praticamente destinato a scontare un ergastolo in una sorta di prigione dalla quale risulta impossibile scappare.
In questo luogo dimenticato dal mondo, si spegnerà il 5 maggio del 1821 alle ore 17:49 e verrà seppellito, contro i suoi voleri, proprio sull’isola. Si dovranno aspettare diciannove anni prima che la salma possa essere traslata a Parigi e deposta “lungo la Senna”, come lui stesso aveva richiesto nel suo testamento.
I PRIMI DUBBI
Questo è quello che ci dice la storia, ma qualcosa sembra non tornare. Per capire come mai, dobbiamo fare qualche passo avanti e arrivare al 1840, quasi vent’anni dopo la morte di Napoleone. È ottobre e una delegazione francese arriva a Sant’Elena per recuperare i resti