A dispetto di ciò che la sua filmografia potrebbe suggerire - il ruolo di zombie malato d’amore in “Warm Bodies” del 2013, “Renfield” in uscita in aprile in cui interpreta la parte del tormentato assistente di Dracula; il personaggio ancora senza nome nel remake di “Nosferatu” di Robert Eggers in lavorazione a Praga - Nicholas Hoult giura di non avere un’ossessione per i non-morti. «Con “Renfield” pensavo sarebbe stato divertente perché di solito è un personaggio secondario e mi dicevo: “che bello esplorare relazioni tossiche e codipendenti in questo scenario”».
Hoult si è fatto notare per la prima volta nel 2002, come il bambino di “About a Boy”, ma è stato il suo ruolo di Tony Stonem nell’iconica serie Tv inglese “Skins” del 2006 a renderlo famoso. Da allora, Hoult ha fatto parte dei cast di blockbuster tipo “X-Men” e “Mad Max: Fury Road”, e di pellicole come “The Favourite” o il successo a scoppio ritardato “The Menu” del 2022. Il ruolo dello zar russo Pietro III nella produzione “The Great” di Hulu, dove la co-protagonista è Elle Fanning, gli è valso due nomination ai Golden Globes e una agli Emmy. In esclusiva per L’OFFICIEL, i due attori dialogano delle diverse abilità acquisite sul