VISTA SULLA CARTINA l’Albania appare al centro di una sorta di triangolo i cui vertici sono formati da tre delle destinazioni estive più famose del Mediterraneo: Grecia, Italia e Croazia. Tre luoghi dal fascino unico e per questo meta ogni estate di migliaia di turisti. Certo, anche in Albania i visitatori sono aumentati negli ultimi tempi (nel 2022 sono stati 7,5 milioni e alla fine di quest’anno se ne prevedono circa il doppio, un numero considerevole per un Paese grande più o meno come la Toscana e che conta 2,8 milioni di abitanti), eppure ancora oggi è possibile rifugiarsi in spiagge selvagge e appartate dove i vicini di lettino sono spesso caprette e asini dei contadini dei villaggi circostanti.
Un vero plus, specie negli ultimi tempi in cui la ricerca di quiete e relax è diventata un’esigenza. Per rendersene conto basta raggiungere Kepi i Rodonit, promontorio che si estende nell’Adriatico a un’ora e mezzo di auto a nord-ovest dalla vivace capitale Tirana. Qui, tra macchia mediterranea a perdita d’occhio, vallate e falesie a picco sul mare, si nascondono i resti del castello fatto costruire nella seconda metà del Quattrocento dall’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, la chiesetta di rito cattolico dedicata a Sant’Antonio,