«…gli umani, pur nella variabilità dei contesti culturali, hanno modi caratteristici di affrontare gli eventi, i problemi, le relazioni. Alcuni tratti del nostro modo di pensare, di fare esperienza e di comportarci tendono infatti a riproporsi e a rimanere relativamente stabili di fronte a stimoli diversi: ecco di nuovo il concetto di personalità o, meglio, di stile di personalità».
V. Lingiardi, F. Gazzillo, La personalità e i suoi disturbi
Alcune stime generali all’interno di studi epidemiologici e clinici suggeriscono che i disturbi di personalità siano abbastanza comuni negli adulti e riguardino circa il 15% della popolazione. Parlare di disturbo di personalità può generare una certa riluttanza e anche paura, tanto da volerne prendere le distanze. Ma chi come noi è affascinato da ogni espressione della personalità umana, in questa lettura potrà trovare spunti di riflessione e, perché no, appagare anche curiosità e ottenere chiarimenti. C’è molta confusione infatti quando si parla di disturbo di personalità e spesso ci capita di usare espressioni in modo impreciso.
Non di rado utilizziamo terminologie come “borderline” o “narcisista” più come aggettivi che come sostantivi, associandoli persino a oggetti o situazioni. Evitando generalizzazioni e stereotipi basati su etichette diagnostiche (che, come sempre sottolineiamo, dovrebbero essere esclusivamente effettuate dai professionisti, sulla base di un’approfondita valutazione