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«Io desidero quello che possiedo; il mio cuore, come il mare, non ha limiti e il mio amore è profondo quanto il mare: più a te ne concedo più ne possiedo, perché l’uno e l’altro sono infiniti.»
Romeo e Giulietta William Shakespeare
L’amore, inizia con una caduta, con un inciampo, quello dell’incontro, quel primo momento in cui ci si è visti, momento che ogni coppia ama ricordare: l’attimo esatto in cui tutto è cominciato. Sappiamo bene tuttavia che l’amore non sempre è destinato a durare nel tempo. Che cos’è, allora, e di cosa si nutre per diventare eterno? No, non abbiamo trovato la risposta! Però possiamo descrivere uno tra i più famosi studi sull’amore e sulla relazione di coppia, che può offrirci spunti interessanti per comprendere un po’ di più, la nostra relazione presente o quella del passato. Ma prima, vediamo brevemente come la psicologia ha studiato questo sentimento.
L’AMORE PER FREUD E LACAN
La psicologia non può sottrarsi dall’affrontare le tematiche dell’amore che spesso è vissuto dalle persone innamorate come un vero e proprio “mal d’amore”. La rottura di una storia importante, un amore non corrisposto, la delusione o la depressione dopo un divorzio, i continui litigi, sono spesso argomenti portati dentro le stanze della terapia.
Vediamo che cosa hanno detto sull’amore Sigmund Freud, padre della psicoanalisi (1856-1939), e Jacques Lacan, padre del modello strutturalista della psicoanalisi (1901-1981). Attraverso la lente della psicoanalisi, i due grandi studiosi della psiche e dell’inconscio ne hanno dato interpretazioni distinte. L’amore per Freud non è mai amore per l’altro, ma è amore per sé stessi riflesso nell’altro. È un amore narcisistico, dunque, in cui l’oggetto amato viene idealizzato: se ne esagera l’importanza, Freud scrive: «». Quando dichiariamo il nostro amore all’altro, in realtà lo stiamo dichiarando a noi stessi, nell’altro.