Charter Istruzioni per l’Uso
Si scrive charter si legge il piacere della piccola avventura, la ricerca di nuove emozioni, il diretto contatto con la natura, una full immersion di sole e mare, il vento come unico motore (ma qualcuno potrebbe preferire la rapidità di spostamento del motore), la magia di una baia isolata per scoprire che le stelle lontano dalle luci della città sono milioni di milioni e non si riescono neanche a contare. Tutto questo è charter, anche se dietro il paradiso può nascondersi facilmente l’inferno. Per questo prima di gettarsi nell’avventura chi non ha sufficiente esperienza in merito farebbe bene a fare una serie di considerazioni, ovvero analizzare un piccolo vademecum di cui proveremo a tracciare le linee guida. Un percorso che tutto sommato può essere utile anche a chi ha già sulle spalle qualche avventura simile.
Partiamo da una prima considerazione: il charter è caro e non possiamo permettercelo. Premesso che parliamo di charter “umani” escludendo megayacht da trenta e passa metri, non è necessariamente così. Dipende dalla barca scelta, dal numero delle persone imbarcate e disposte a dividere la spesa, dalla meta prefissata, e magari dalla lunghezza della vacanza. A conti fatti,
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