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Manovre di ancoraggio
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Manovre di ancoraggio
E-book34 pagine23 minuti

Manovre di ancoraggio

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Info su questo ebook

Per chi vive in rada il corretto ancoraggio è l'aspetto più importante rispetto a ogni altro. All'ancoraggio affidiamo la nostra tranquillità e l'incolumità di persone e cose, quindi è giusto procedere nella maniera più adeguata possibile. Ecco una guida dettagliata sulle migliori tecniche per passare momenti sereni alla fonda, sia che siamo alla ruota che cime a terra, anche con il cattivo tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2018
ISBN9788828338437
Manovre di ancoraggio

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    Manovre di ancoraggio - Giampaolo Gentili

    riservati

    Partenza giusta

    Per chi vive in rada il corretto ancoraggio è l'aspetto più importante rispetto a ogni altro. All'ancoraggio affidiamo la nostra tranquillità, e l'incolumità di persone e cose, quindi è giusto procedere nella maniera più adeguata possibile.

    Vediamo allora cosa si cela dietro una buona manovra.

    Innanzitutto bisogna partire da molto lontano, lasciando l'aspetto tecnico per ultimo; perché il bravo navigatore, specialmente quando incrocia in acque mediterranee, dunque abbastanza note e dettagliate, è opportuno che si adoperi allo studio e giusta pianificazione dei suoi spostamenti.

    La barca a vela si sa è una gran bella cosa, ma la previsione degli atterraggi non rientra tra gli aspetti più facili da ipotizzare. Non c'è velocità stimata che tenga, a patto si vogliano usare le vele certo. Spesso si parte con un determinato vento, con direzione e intensità note, ed è su questi elementi che si tende a fare la prima stima.

    Ma tranne che per gli Alisei (e anche qui nessuna certezza) difficilmente le condizioni rimarranno immutate; se l'approdo è relativamente vicino, e per la nostra sicurezza abbiamo deciso di arrivare entro una certa ora, allora si può anche prendere in considerazione di smotorare l'ultima ora. Diversamente non è pensabile ricorrere al motore magari per 12 ore.

    Dunque il primo aspetto che darà vita al corretto ancoraggio è quello legato allo studio dell'approdo, basandoci su una stima in linea retta, moltiplicandola per 2, se non 3.

    Facciamo un esempio: partiamo da Roma e vogliamo atterrare nella rada del Frontone di Ponza.

    Sono circa 60 miglia. Una barca a vela di 12 metri potrebbe navigare serenamente anche a 7 nodi e più, ma sarebbe un errore basarsi sulle velocità massime del proprio veliero, cosa per la quale è necessario il giusto vento e mare: il vento potrebbe essere quello ideale in intensità, ma non in direzione (misteriosamente quasi sempre da prua), il mare montando da 30 miglia (ad esempio) renderebbe la navigazione complicata, rallentandola per

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