UN SECOLO di STILE
Chiedetelo a qualsiasi appassionato di James Bond: 007 è sempre stato un uomo Bentley. Nei romanzi originali di Ian Fleming, Bond possedeva numerose Bentley ma la prima fu una 4½-Litre sovralimentata “Blower” del 1931, quasi identica a quella che vinse le 24 ore di Le Mans del 1928. Quella fu solo una di una serie di vittorie della celebre gara di resistenza conquistate tra il 1927 e il 1930 dal marchio dei Bentley Boys, “ un gruppo di scatenati, incredibilmente ricchi e audaci” e gentiluomini piloti, “uniti dall’amore per la noncuranza, l’eleganza sartoriale e il bisogno di velocità” (come diceva la rivista The Rake).
In Casino Royale, il primissimo romanzo di Bond pubblicato nel 1953, Fleming scrive che la Blower era “l’unico hobby personale di Bond,” aggiungendo che “la guidava spesso provando un piacere quasi sensuale”. Un atteggiamento condiviso dalla maggior parte dei proprietari di Bentley, sedotti dalla miscela unica del marchio di lusso senza compromessi e prestazioni inarrestabili, siano essi agenti segreti o amministratori delegati.
La prima
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