UNO TSUNAMI SULLE STARTUP
APRILE È IL PIÙ CRUDELE DEI MESI, scriveva T.S. Eliot, e quello 2020 è stato come un maremoto che alcune terre ha sommerso e altre ha fatto emergere. La primavera che sta per concludersi per alcune startup è stata un lungo inverno buio, per altre l’esplosione di una estate caldissima. Il periodo del lockdown è finito ma i suoi effetti, nel bene e nel male, si faranno sentire adesso. Le startup - tutte, sia quelle che hanno decuplicato gli ordini, sia quelle che hanno arrancato e dovranno cambiare strategie e paradigmi - dovranno essere le grandi protagoniste dell’economia post-epidemia, quella che sarà costruita sugli imperativi della nuova società digitale, smart, touchless. Il Coronavirus ha accelerato i processi di digitalizzazione delle aziende come non erano riusciti a fare i Ceo e i Cdo (i meme, sul tema, si sono sprecati).
L’emergenza è stata una sveglia per l’Italia che arrancava agli ultimi posti delle classifiche sulla penetrazione del digitale in aziende e pubblica amministrazione, che rimandava il problema del digital divide
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti