Aggrappati al Fondo
La differenza che passa tra una notte in rada trascorsa in serenità e diverse ore insonni in preda all’ansia, è determinata dalla qualità dell’ancoraggio. E per qualità intendiamo quell’insieme di elementi tecnici e di valutazioni che compongono l’intera manovra: individuazione della rada in funzione delle condizioni meteomarine, scelta del punto nel quale dare fondo, esecuzione della manovra e verifica della tenuta. Ciascuno di questi punti, come vedremo, si compone a sua volta di una articolata serie di azioni. Incominciamo con la prima.
La scelta della rada: il fondale
La rada è per definizione un’insenatura “riparata dai venti e dai marosi, adatta all’ancoraggio delle navi”. In realtà, affinché sia adatta all’ancoraggio di un’imbarcazione da diporto, oltre ad essere un buon ridosso, l’insenatura deve rispondere ad altre caratteristiche, soprattutto in relazione al tipo di fondo e alla misura del fondale. Sulle carte nautiche e su quelle elettroniche dei map navigator, le aree considerate adatte all’ancoraggio sono indicate con un’icona a forma di ancora o con altro simbolo indicato nella legenda della carta stessa. Una volta individuato il luogo che risponde ai nostri desideri, la prima valutazione da fare è quella relativa alle condizioni meteo attuali e previste. Infatti, se si prevede una lunga sosta magari anche notturna, il ridosso deve essere tale anche per le ore successive al nostro arrivo. È necessaria quindi un’attenta analisi dei bollettini, attraverso i siti web, e l’ascolto di quello emesso sul canale 68 del Vhf, per avere, se
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