Èmorta una STELLA
uando, il 17 novembre 1936, il corpo di John Bowers venne ritrovato sul tratto di spiaggia tra Santa Monica e Malibu, in molti si chiesero che cosa fosse successo alla star del muto. (1937). Il set era fissato sull’isola di Santa Catalina, per questo Bowers affittò una barca con cui raggiungere Hathaway. Sentendosi rispondere che il cast era già al completo, Bowers abbandonò il set senza essere più rivisto, se non cadavere. Leggenda vuole che l’attore si sia dato la morte allontanandosi nell’oceano fino a sprofondare, così come accade nel finale di (1937), dove la star ormai finita Norman Maine si lascia ingoiare dalle acque del Pacifico. Come Bowers, il protagonista del capolavoro di William Wellman era un gigante del cinema costretto ad assistere impotente al proprio declino. Ma qui, come nella realtà, per una stella che muore ce n’è una che nasce, e così Esther, moglie di Norman Maine, è ormai una star nata dal nulla, pronta a ricordare a tutti che il sogno americano esiste, sebbene possa avere una data di scadenza. La crudeltà di Hollywood e dell’industria si sono abbattuti su Bowers, ed è amaramente poetico come alla sua vita e alla sua dipartita si siano ispirati per uno dei più grandi film di sempre. Notevole è l’osservazione che la nonna di Esther fa alla nipote, quando questa le confessa di volersi trasferire a Hollywood per diventare una star: «Ricorda, Esther: per ogni sogno che diventerà reale, ne pagherai il prezzo in crepacuore ».
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