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I Cortometraggi di Buster Keaton
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I Cortometraggi di Buster Keaton
E-book120 pagine1 ora

I Cortometraggi di Buster Keaton

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Dopo una breve descrizione delle sue origini nel vaudeville, il libro analizza i quattordici cortometraggi muti che Buster Keaton gira insieme al suo amico e mentore Roscoe Arbuckle (1887-1933) e i diciannove realizzati in autonomia, alcuni dei quali veri e propri e rinomati capolavori, come "The Playhouse" (1921) e "Cops" (1922)
LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2014
ISBN9786050305043
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    Anteprima del libro

    I Cortometraggi di Buster Keaton - Lorenzo Tremarelli

    Solo

    Prima del Cinema

    Buster Keaton nasce il 4 ottobre 1895 a Piqua, nel Kansas. I sui genitori erano attori itineranti di una tipologia di spettacolo molto in voga nella seconda parte dell’ottocento, il medicine show, e Buster viene alla luce in quella che era solo che una tappa delle loro tournèes. Il padre di Buster, nato Joseph Hallie Keaton nel 1867 nell’Indiana, era di origine irlandese e scozzese, figlio di un agricoltore. Era una tradizione di famiglia, qualcosa che andava avanti da tempo. Joseph aveva doti di intrattenitore e questa attività non faceva per lui come aveva fatto per i suoi antenati. Decise quindi di dare qualche spettacolo per braccianti e contadini e rodare il suo talento, dopo aver lavorato anche come lustrascarpe. Come ricorda Keaton nella sua autobiografia: Nel suo repertorio c’erano canzoni, battute salaci, smorfie e flip-flap, come erano chiamati i salti mortali. La madre di Buster, Myra Cutler, era figlia di F. L. Cutler, uno dei proprietari di un medicine show girovago ed era dello Iowa. Lo show da 10 cents di Cutler e Bryant era inscenato sotto un tendone e Myra ne prese parte già da ragazzina. Era del 1877 e nelle sue memorie Keaton parla della madre come di una bambina che prima degli 11 anni sapeva già suonare vari strumenti e la descrive come la prima donna negli Stati Uniti a saper suonare il saxofono in scena. Le sue origini erano anglo tedesche. Alta 150 cm e con 40 kg di peso, pare di certo la versione femminile di Buster Keaton. Joseph Keaton invece era alto 180 cm e univa alle doti artistiche una prestanza fisica che gli permise di essere assunto dal padre di Myra nel suo spettacolo, come attore e buttafuori. Fu qui che si conobbero e scapparono insieme per sposarsi, a causa del parere contrario del signor Cutler. Dunque da quel momento la coppia creò uno spettacolo in proprio in concorrenza a quello del nonno di Buster. Il matrimonio avvenne il 31 maggio 1894 a Lincoln, nel Nebraska. Lui aveva 27 anni, lei 17. L’anno successivo Myra rimase incinta. 

    Non si sa quanto allargati, aggiustati o comunque esagerati per amor di leggenda, ma alcuni fatti rimangono sorprendenti. Uno di questi è sicuramente quello raccontato in tarda età dalla signora Myra Keaton, che ricorda di ben tre incidenti avvenuti nel periodo della sua gravidanza, come se il pericolo si divertisse a circuire la vita del figlio già prima della sua nascita. Il primo di questi incidenti avvenne tre mesi prima del parto, in un caldo giorno di luglio, con un acquazzone improvviso il quale nel bel mezzo di una corsa in carrozza imbizzarrì i cavalli che la rovesciarono a terra, lasciandola per fortuna solo spaventata e piena di fango. Due mesi dopo un altro temporale causò la caduta di una tenda all’interno della quale la coppia stava riposando e, ultimo e forse più blando pericolo, giusto una settimana prima della venuta alla luce di Buster una sedia pieghevole cedette e la fece sprofondare a terra. 

    Lo stesso nome Buster serba in se qualcosa di straordinario. Secondo la versione datane da Keaton, infatti, fu addirittura Harry Houdini, il grande mago illusionista, a proporlo come soprannome con una esclamazione. Si fece uscire infatti un fragoroso What a Buster! subito dopo una rovinosa caduta per un’intera rampa di scale che lasciò inspiegabilmente illeso il piccolo Keaton. Buster in inglese ha tante accezioni, sicuramente due delle quali intonatissime con il personaggio di Keaton: fenomeno e rompicollo. A quei tempi Houdini divideva in effetti uno spettacolo con il padre di Buster Keaton, ma sembra un aneddoto con un gusto eccessivamente iperbolico. Anche perché secondo una fonte risalente addirittura all’infanzia di Keaton, fu di un altro attore dell’epoca il merito per aver suggerito ai suoi genitori, seppur incidentalmente, un soprannome del genere. Costui portava il nome di George Pardey ed era un comico. Più verosimilmente, comunque, fu lo stesso Joe Keaton a soprannominare in quel modo suo figlio, visto e considerato il modo in cui lo impiegava nei suoi spettacoli.

    Parlando di inconfutabilità, fu nel 1897 che i Keaton si associarono con Harry Houdini, in un medicine show chiamato The California Concert Company. Tornando alla leggenda, ancora più sorprendente è quella raccontata dallo stesso Keaton più volte e risalente a un giorno stregato avvenuto nel luglio 1898 nel Kansas. Riassumendo: dopo essersi rotto l’indice destro per averlo messo accidentalmente in uno strizzatoio ed essere costretto ad amputarne una parte, poche ore dopo si sveglia, esce di casa e getta una roccia su un albero allo scopo di far cadere un frutto invitante, roccia che puntualmente finisce sulla sua testa lasciandolo a terra privo di sensi. Ritrovato e riportato al sicuro, e non soddisfatto ancora di tutto quello che era accaduto, viene svegliato dal suono di un ciclone, apre la finestra per controllare e viene letteralmente trascinato per aria dal vento molto lontano da casa. Dovere di uno storico è prendere ogni affermazione dell’oggetto dei suoi studi come basilare e degna di menzione, in particolar modo se così rinomata, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso interpretarla. Keaton aveva effettivamente l’indice destro tronco e dai giornali dell’epoca risulta davvero avvenuto un ciclone in quel periodo nel posto in cui si trovavano i Keaton. E’ però da stabilire se gli eventi raccontati da Keaton siano effettivamente avvenuti tutti in un solo giorno e soprattutto se davvero sono andati come riferiti. Ma del resto, il gusto per lo stupore, per l’intrattenimento e soprattutto l’amore per l’impossibile, erano talmente propri del personaggio Keaton che qualsiasi sua esagerazione rimane del tutto scusabile se non addirittura comprensibile.

    Se si eccettua una incidentale apparizione sotto le gambe del padre nel 1896, fu nel 1898 che Buster Keaton ebbe occasione di apparire da protagonista in uno spettacolo dei suoi genitori, in un angolo della scena, pronto a imitare le mosse del padre e vestito con abiti che lo rendevano quasi una miniatura di summenzionato genitore, il quale durante lo spettacolo finiva per prenderlo e gettarlo con forza dentro e fuori dal palco, conferendo così al bimbo una sempre più abile capacità di saper cadere senza farsi male. Esordire a neanche tre anni di vita sul palcoscenico condizionerebbe la vita di chiunque e nel caso di Buster Keaton fu un condizionamento piacevole, quasi cercato, come una sorta di vocazione familiare inevitabile.

    Poi nel 1899 i Keaton e gli Houdini si separarono cercando strade proprie. Partiti alla volta di New York, il regno del grande vaudeville, Joe e Myra riuscirono a farsi assumere da un certo Huber in uno show che non era ancora all’altezza delle loro ambizioni ma che comunque li tenne impegnati fino alla fine dell’anno. Joe si era creato un numero, The Man with the Table, una sorta di gioco acrobatico molto impegnativo sopra e intorno un tavolo da cucina, e Myra suonava i suoi strumenti come accompagnamento all’azione e nelle pause che servivano al marito per rifiatare.

    Il successo però non si affacciava come avrebbero voluto. Buster non poteva più partecipare allo spettacolo perché la Gerry Society, un’associazione per la tutela dei minori, non glielo permetteva. Era infatti proibito che un bambino così piccolo prendesse parte agli spettacoli teatrali, ancora più proibito che lo facesse in maniera così pericolosa. Tra la fine del 1899 e l’inizio del 1900 i Keaton apparvero in molti vaudeville della città e della regione, tra cui il celebre teatro di Tony Pastor, che però non permetteva al piccolo Keaton di esibirsi con i genitori. New York era un luogo evidentemente troppo monitorato dalla Gerry Society. Fu alla metà di ottobre del 1900, pochi giorni dopo aver compiuto il quinto anno di età, che a Buster Keaton fu concessa la chance di ritornare a recitare. A dargliela fu un tale Bill Dockstader, il manager del Wonderland Theatre di Wilmington, un centro non sorvegliato come quello di New York o altri e che permetteva simili atti di audacia. Tastato sul pubblico, lo spettacolo ebbe grande successo, senza che gli spettatori fossero in alcun modo condizionati da un senso di pena. Lo spettacolo era infatti bilanciato. Joe Keaton in principio, rivolgendosi agli spettatori, dissertava sul modo in cui dovrebbero essere educati i figli, in maniera ovviamente non troppo dura ma comunque rispettosa verso i genitori. Contemporaneamente Buster giocando con una palla da basket lo colpiva e lo gettava a terra per poi camminargli sopra. Tale atto permetteva a Joe di potersi vendicare senza offendere il senso di equità del pubblico. Quindi attraverso il manico di una valigia cucita nella giacca di Buster, lo gettava violentemente fuori di scena, in un fondale, dentro l’orchestra o perfino in mezzo agli spettatori. Poi il bimbo gli veniva restituito, da un orchestrale o da un trovarobe. Inchinandosi al pubblico, Joseph avrebbe iniziato a intonare una canzone, con il fastidioso disturbo di Buster che nel frattempo cacciava rumorosamente mosche con l’ausilio di una scopa, che alla fine finiva per colpirlo e gettarlo di nuovo a terra. Lo spettacolo non era mai uguale e aveva numerose varianti, comunque Buster veniva preso fisicamente e fatto volare in aria più volte e Myra Keaton avrebbe intervallato lo spettacolo suonando il sassofono e con numeri da soubrette. La serata di Wilmington fu un successone e in breve tempo Buster divenne una sorta di piccolo idolo del paese. Bill Dockstader lo riempì di dolciumi, gli regalò un biglietto da dieci dollari e dedicò a lui perfino una canzone. La carriera di Buster Keaton poteva dirsi davvero cominciata.

    Nelle scritture che seguirono per gli altri teatri del circuito vaudeville, Keaton non solo aveva ormai un posto fisso nello spettacolo dei genitori, ma ne era anzi l’attrazione principale. Per aggirare la Gerry Society che non permetteva a nessun bambino di età inferiore ai sette anni perfino di salire su un palcoscenico, al piccolo allora cinquenne vennero aggiunti due anni di età. Nel periodo della maturità Keaton spesso ricordava, con ironia compiaciuta, di come

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