Si trova immersa tra le splendide acque turchesi del Mar dei Caraibi, a poche miglia dalle coste del Venezuela, ma è diversa da tutte le altre isole che la circondano. Aruba è piccola (180 chilometri quadrati in tutto, meno della nostra isola d’Elba), il suo re è il sovrano dell’Olanda, la sua cultura uno miscuglio eccezionale tra Sudamerica e Europa. Infatti, anche se si trova ancora la discendenza dagli indigeni delle foreste pluviali, i circa 100.000 abitanti hanno tra gli avi molti occidentali, e ancora oggi oltre al paipamento – la lingua creola locale – si parlano ancora fluentemente olandese, inglese e spagnolo. Ma, al di là delle lingue, è difficile che gli arubani non si facciano capire: è per loro che Aruba viene chiamata “isola della felicità”. Sempre sorridenti, cordiali, disponibili e simpatici, gli isolani sembrano nati per fare amicizia, soprattutto se ci ritrova davanti a un boccale di balashi, la birra locale. E poi c’è lei, Madre Natura, che ad Aruba si è impegnata davvero in modo particolare. L’isola è il paradiso del relax, tra spiagge bianchissime e mare turchese, un clima soleggiato senza stagione degli uragani, un entroterra ricco di vegetazione e un tratto di costa rocciosa e selvaggia.
Solo ad Aruba si passa da un bagno con i flamingos a una passeggiata tra i murales di San Nicholas, da un’escursione a cavallo attraverso l’Arikok National Park alla musica del coloratissimo Carnevale, il più importante dei Caraibi. E come se tutto questo non vi avesse già convinto,
