LA PRIMA USCITA IN MARE
Abbiamo visto la barca esposta in un salone. Ci è piaciuta. Abbiamo lasciato il nostro nominativo e il cantiere ci ha invitato a un’uscita in mare. Quel giorno è arrivato. Siamo lì, in banchina pronti a salire a bordo. Che cosa dobbiamo fare per tenere a freno gli entusiasmi e rendere quell’esperienza il più produttiva possibile, ai fini della decisione se acquistare o no? Bene, incominciamo.
Telefonino impostato per le foto e bloc notes alla mano, valutiamo nuovamente l’estetica generale dello scafo e, molto meno poeticamente, stimiamo lo stato di pulizia dell’opera viva, fattore fondamentale per poter interpretare correttamente i dati prestazionali che rileveremo una volta in mare. Nella comprensibile impossibilità di ispezionare con i nostri occhi ciò che si trova sott’acqua, osserviamo il bagnasciuga, cioè la linea di galleggiamento, che spesso tradisce le reali condizioni della carena. Ma poiché questa specifica parte dello scafo potrebbe anche essere stata smacchiata di recente (per farlo non c’è bisogno di mettere in secco la barca), avvaloriamo l’osservazione chiedendo a chi ci accompagna da quanto tempo la barca è in acqua: se lo scafo è stato varato (perfettamente pulito) da non più di 24 ore, possiamo supporre che sia in perfetto stato; all’opposto, se è in acqua salata da sei mesi, è sicuramente in condizioni non ideali. Presa nota di questo dato, che appunto utilizzeremo in seguito, possiamo salire a bordo prestando attenzione
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