DRESDA E L’ARTE ITALIANA NEL CUORE DELLA SASSONIA
Goethe fece di Dresda una delle mete preferite dei suoi viaggi, soggiornandovi in più occasioni tra febbraio e marzo del 1768. Sinceramente attratto dalla quantità di capolavori di arte figurativa, parlò sempre di questa città con grande ammirazione e compiacenza, come un viaggiatore che abbia raggiunto la meta più ambita della propria vita.
Gottfried Herder, letterato e teologo del ‘700, definì la barocca Dresda come la “Firenze del Nord” evidenziandone le affinità con l’arte rinascimentale italiana.
In effetti il profilo della Altstadt, la città antica, per una città tedesca inconsueto in alcuni dei suoi tratti, è caratterizzato dalla “campana di pietra”, la cupola della evangelica Frauenkirche dell’architetto George Bähr, le cui forme stilistiche riecheggiano in modo evidente l’architettura rinascimentale sviluppata da Brunelleschi e Michelangelo. I legami di Dresda con Firenze si concretarono anche attraverso il matrimonio della duchessa Maria Luisa di Toscana con il principe Federico Augusto III (ultimo re di Sassonia) avvenuto a
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