Dalla pubblicazione del report di Greenpeace sulla Toxic Fashion, che ha segnato l’inizio della consapevolezza sui danni provocati all’ambiente dalla filiera della moda chiamando in causa stilisti e brands, e invitando i consumatori a fare scelte sensibili, sono passati dieci anni. Dieci anni di piccoli e grandi passi, tra gli estremi del diniego e di un commitment radicale, durante i quali all’impegno per l’ambiente si è aggiunto quello per le condizioni dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo, anelli deboli della catena produttiva. Tra i promotori del cambiamento, Pitti Uomo, che ha lanciato l’iniziativa Sustainable Style, affidando a Giorgia Cantarini lo scouting di brand di tutto il mondo impegnati nel produrre una moda sostenibile e di stile. I marchi sono protagonisti del cortometraggio “Wonderwall”, mini film immersivo diretto da Alberto Maria Colombo che utilizza una tecnologia legata all’intelligenza artificiale, l’argoritmo GAN, Generative Adversarial Networks. L’iniziativa di Pitti è stata sostenuta da Reda, azienda tessile biellese produttrice di tessuti sostenibili in pura lana merino, finanziatrice del premio Reda x Sustainable Style assegnato per la prima edizione a Phipps International, e da Bonotto, azienda tessile veneta del Gruppo Zegna, che selezionerà cinque talenti di questa edizione per una capsule.
PHIPPS INTERNATIONAL
Vincitore della prima edizione del premio istituito da