“CIAO MIO CARO, è un vero piacere conoscerti”. La voce roca e pastosa di un famoso attore e doppiatore italiano, con l’intonazione e la cadenza di chi ha studiato dizione per anni, proviene da un portatile. Se il Ceo e co-fondatore di Translated non mi avesse appena avvertito che si trattava di una voce creata da un algoritmo, avrei risposto, pensando a una videochiamata. Invece è l’ultima creazione della società di traduzione fondata da Marco Trombetti nel 1999. Con gli anni, quella società si è trasformata in un centro di sperimentazione e innovazione a base di intelligenza artificiale che ha permesso a Translated di diventare non solo una società di traduzione che offre servizi a clienti di peso (Airbnb, Uber, e persino l’Ue, per fare qualche esempio) ma anche il punto di origine di un centro di innovazione e incubazione di startup.
Con i profitti di Translated (“cresciamo a un ritmo del 30% l’anno”, dice Trombetti) è stato creato Pi Campus. La sede centrale consiste in un insieme di ville arroccate su una collinetta dell’Eur, a