Ameno di colpi di coda dell'ultima ora durante la discussione della legge di bilancio, il 31 dicembre calerà il sipario sulla cosiddetta ecotassa. Fortemente voluto dal Movimento superiore a 160 g/km – soglia innalzata a 190 g/km nel 2021 con l'entrata in vigore della norma Wltp che ha determinato un aumento generalizzato delle emissioni durante i cicli di omologazione – si è rivelato un vero e proprio flop. Nel triennio 2019-21, in base ai dati forniti a Quattroruote dal ministero dell'Economia (per l'anno in corso sono disponibili i numeri dei primi dieci mesi), il gettito dell'imposta è stato di appena 122,8 milioni di euro: lo 0,02% di tutte le entrate tributarie erariali. Molto meno di quanto l'allora governo, tre anni fa, aveva previsto di ricavare. Nella relazione tecnica della Ragioneria dello Stato che, all'epoca, accompagnò il provvedimento si leggeva di «maggiori entrate» pari a 210 milioni, 61,7 per il 2019 e 74,1 per il 2020 e il 2021. Insomma, il buco è di 87 milioni (-41,5%). Il grafico accanto evidenzia il calo dei ricavi nel tempo, spia dell'effetto deprimente sui consumi che ha avuto l'ecotassa. Tra l'altro, colpendo l'alto di gamma, il segmento più redditizio in termini di Iva, Ipt e tassa automobilistica, l'imposta – che, secondo la CO , va da 1.100 a 2.500 euro – ha provocato anche una contrazione delle entrate su questi tre fronti. Insomma, non solo lo Stato non ha ricavato quello che aveva preventivato, ma forse ci ha anche rimesso. Un capolavoro.
IL GRANDE FLOP DELL'ECOTASSA
Feb 16, 2022
1 minuto
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