ASPETTANDO L’ELETTRICO
L’obiettivo dichiarato delle istituzioni europee è di compiere entro il prossimo decennio una marcia a tappe forzate verso una mobilità (secondo loro) totalmente sostenibile. Il che significa rinunciare il più rapidamente possibile alla vendita di automobili con alimentazione tradizionale, cioè che utilizzano carburanti di origine fossile, passando tout court a veicoli a impatto zero (almeno su strada), cioè elettrici.
Questa è la teoria. Poi, nella pratica, l’ambizioso obiettivo si scontra con una realtà industriale che vede il Vecchio Continente ancora fortemente sbilanciato verso la produzione di motori endotermici, di cui da sempre mantiene il primato tecnologico (e una rinuncia avrebbe conseguenze drammatiche sul versante dell’occupazione), le molteplici incognite legate alla capacità e alla sostenibilità della produzione di energia elettrica, la mancanza di gigafactory per la realizzazione delle batterie per mezzi da trasporto e le perplessità sulla rete di distribuzione e delle infrastrutture di ricarica, che in molti Paesi restano ancora agli albori e, come ha appena sottolineato anche la Toyota, non sono assolutamente pronte a questa trasformazione ecologica. Una notizia recentissima si aggiunge
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