LE AZIENDE DELL’E-COMMERCE dovrebbero disincentivare la consegna a domicilio, oggi per lo più gratuita. Gli amministratori locali dovrebbero uniformare le regole amministrative per rendere più facile il dispiegamento dei locker, gli armadi automatici per il recapito dei pacchi, su strada, negozi e condomini. Il governo, infine, dovrebbe pensare a incentivi per la diffusione degli apparecchi perché le consegne a domicilio, oltre a innalzare i costi del sistema, in virtù della crescente diffusione dell’e-commerce, avranno sempre maggiori ripercussioni per la vivibilità delle città.
L’avvio l’ha dato la pandemia da Covid-19 che ha spinto nel 2020 tutti i protagonisti del commercio elettronico, venditori spedizionieri, amministratori locali e l’ente regolatore, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, a ingegnarsi per spingere sull’automazione dei recapiti, anche per ridurre i rischi sanitari per lavoratori e clienti. Poi però la cosa è andata avanti da sé. L’Agcom, che si occupa anche della