il telefono. “Buongiorno Patty, sono Marina dall’ufficio della ministra Bonetti”. Il cellulare in bilico tra orecchio e spalla, in una mano il casco fradicio - a Roma piove da ore - nell’altra un vassoio di brioche calde incartate malissimo. “Marina, ciao. Guarda, sono quaggiù, ho preso al volo dei croissant caldi, arrivo!”. Registro subito due dati: uno, la desinenza. Quel ‘ministra’ scandito con chiarezza, saldamente ancorato alla A come a un porto sicuro. Due, la puntualità: sono le 10.28, l’appuntamento è fra due minuti. D’altronde è una matematica. In portineria incontro Valeria, la fotografa. Saliamo insieme. Quando le porte dell’ascensore si aprono al secondo piano troviamo Marina avanti a noi, sul pianerottolo: “Benvenute, facciamo presto. È una giornata difficile per la ministra, proviamo a essere rapidi?”. Abbandoniamo velocemente borse e giubbotti in sala d’attesa e seguiamo Marina, Valeria con la sua reflex,
Bonetti Elena
Apr 26, 2022
5 minuti
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