Se l’albero di Natale, simbolo universale delle feste, ha origini leggendarie che lo farebbero risalire al Paradiso Terrestre, tuttavia qui sulla Terra vivono ancora oggi alberi antichissimi, muti testimoni di millenni di storia, veri e propri Matusalemme verdi ai quali molte leggende – e anche alcuni contemporanei – attribuiscono una qualche forma di “anima”. Alcuni movimenti ispirati al “Flower power”, infatti, vorrebbero tutelarli attribuendo loro personalità giuridica.
Con rami contorti fino a sembrare mostruosi tentacoli, tronchi grandi come capanne e linfa che sale sempre più lenta a irrorare foglie che spuntano ad altezze degne di un grattacielo, questi patriarchi, però, sono fragili. Li minacciano interessi economici, cambiamenti climatici e anche un turismo invadente e poco rispettoso dell’ambiente naturale.
ra gli alberi viventi più antichi, i più leggendari sono certamente i 16 ulivi di Bchaaleh, in Libano, noti come “Le Sorelle”: avrebbero raggiunto la rispettabile età di 6000 anni, anche se mancano conferme scientifiche. Sono conosciuti anche come “gli Alberi di Noè”, perché secondo la tradizione avrebbero offerto alla colomba il ramoscello che segnalava la fine del Diluvio universale. L’associazione di abitanti della zona che se ne occupa riesce ancor oggi a ricavarne dell’olio considerato