Il mare di Napoli? Un tappeto di barche. Porti “scoppiati”, ormeggi abusivi dilaganti, paesaggio e fondali deturpati, denunce e sequestri a raffica. Da via Caracciolo all’isolotto di Nisida l’estate 2022 ha portato un susseguirsi di abusi, uno sconcio impensabile per una città affacciata su uno dei golfi più belli del mondo, al centro di un perimetro di 18-20 miglia che abbraccia il lungomare cittadino, la costiera sorrentina, Capri, Ischia, Procida, Nisida, Coroglio… una Grande Bellezza votata ad esaltare il turismo nautico, e invece costretta a fare i conti con abusi e disagi. Incalcolabili i danni all’immagine e, di conseguenza, all’economia del territorio.
Il problema non riguarda tutto il golfo, ma specificamente il capoluogo, essendo Napoli – incredibile ma vero - città di mare priva di un vero porto turistico. Manca un marina moderno, attrezzato, accogliente ed efficiente, come se ne trovano in tante altre città costiere. Si va avanti con concessioni demaniali provvisorie, rinnovate di anno in anno, in genere da maggio a ottobre. In tal modo il Demanio incassa 323.000 euro solo per Mergellina, 260.000 per Nisida, 170.000 per Santa Lucia, un po’