– dove si trovano la Stazione spaziale internazionale e migliaia di satelliti artificiali attivi – si aggira da due anni un ospite indesiderato, almeno per l’Occidente. Si chiama Cosmos-2553, un satellite sperimentale lanciato dalla Russia prima ancora dell’invasione dell’Ucraina. Solo in questi mesi, però, si è scoperto che potrebbe un giorno essere attrezzato con un’arma nucleare da usare contro gli altri ospiti dell’orbita. Un ordigno antisatellite che lo scorso febbraio ha spinto Mike Turner, capo della commissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti Usa, a parlare di “crisi dei missili di Cuba trasportata nello Spazio”. Le rivelazioni successive del Wall Street Journal hanno dato più dettagli su una vicenda che mette allo scoperto tutta la- sarebbe un’arma Spazio-Spazio, spiega. Non ci sono dubbi: un’eventuale detonazione sarebbe naturalmente contraria ai trattati, oltre che disastrosa. Manderebbe fuori uso centinaia di satelliti, mettendo in crisi, ad esempio, le comunicazioni civili. Per quanto riguarda il nucleare, completa il quadro il trattato del ’63 sul bando degli esperimenti, precedente a quello del ’67 e successivo alla crisi dei missili di Cuba del ’62. Alla firma si arrivò quando le grandi potenze decisero di chiudere gli esperimenti nucleari nello Spazio che si tenevano in piena Guerra fredda. Il test statunitense Starfish Prime, nel 1962, fece esplodere una bomba atomica da 1,4 megatoni. Furono danneggiati almeno 6 satelliti, in un’epoca in cui in orbita se ne trovavano decine, non migliaia come oggi.
LA GUERRA DEI SATELLITI
Jun 11, 2024
4 minuti
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